Nella seconda metà del Novecento il teatro italiano ed
europeo è attraversato da una scia di luce diversa da ogni
altra, l’arte di Luciano Damiani (Bologna, 1923 – Roma,
2007), scenografo, costumista e regista. Non soltanto
gli si devono molti allestimenti leggendari con la regia
di Strehler o di Ronconi, ma soprattutto la sua figura è
portatrice di un’estetica rivoluzionaria, attraverso la quale
lo spazio teatrale si proietta verso lo spettatore e lo ingloba,
lo interroga, lo sfida. La ripartizione del palcoscenico con
la creazione dell’“angolo poetico” e con l’avanzamento
del boccascena; i giochi di luce per i quali i personaggi
entrano ed escono dalle sedi di astrazione e realtà; la
rarefazione di quinte e fondali in qualcosa di arioso e
volatile, sono tutti esempi di una fantasia sconfinata,
ma soprattutto sono sguardi sull’essenza del teatro, sul
suo misterioso equilibrio tra effimero ed eterno. Questo
libro ripercorre la storia di un artista indimenticabile e ne
documenta il lascito con inedita ricchezza iconografica.
Autore: Vittoria Crespi Morbio
Editore: Amici della Scala, Grafiche Step Parma
Data Pubblicazione: 2023
Formato cm. 24,5x34
Pag. 328 Cartonato, Hardcover
illustrazioni a colori
Italian/English
ISBN: 978-88-7898-264-2
Prezzo al Pubblico: Euro 45